Spiegazione delle parabole di Gesù
(022)
La parabola dei talenti (281.9)
A chi ha e su quanto ha lavora, sarà dato più ancora e fino alla sovrabbondanza. Ma a chi non ha perché non volle avere, sarà tolto anche quello che gli fu dato. Riguardo al servo disutile che ha tradito la fiducia mia e lasciato inerti i doni datigli, gettatelo fuori dalla mia proprietà e vada piangendo e rodendosi in cuor suo.
A chi più aveva meno restò perché non seppe meritare di conservare il dono di Dio. E non è detto che uno di quelli che tu chiami discepoli solo di nome, avendo ben poco da negoziare perciò, e anche fra chi, ascoltandomi solo per accidente, come tu dici, e avendo per unica moneta l’anima, non giungano ad avere il talento d’oro e i frutti dello stesso anche, che verrà levato ad uno dei più beneficati. Infinite sono le sorprese del Signore perché infinite sono le reazioni dell’uomo. Vedrete gentili giungere alla vita eterna e samaritani possedere il Cielo e vedrete israeliti puri e seguaci miei perdere il Cielo e l’eterna Vita.